La Scuola "Maddalena di Canossa"

Siamo una comunità canossiana che vive nella città metropolitana di Catania. Residenti al Borgo, affacciate su via Etnea (593) e Passo Gra...

Siamo una comunità canossiana che vive nella città metropolitana di Catania. Residenti al Borgo, affacciate su via Etnea (593) e Passo Gravina (78/A), le canossiane sono un punto di riferimento per le famiglie giovani che dalla periferia arrivano in centro e dal centro vanno verso la periferia, iniziando così una giornata lavorativa. Le porte di casa si aprono e si chiudono con molta flessibilità. Alcuni bambini arrivano alle sette del mattino, altri tornano a casa alle 16.00, dopo aver completato le attività pomeridiane.

Come Maddalena di Canossa, abbiamo scelto di stare dalla parte della famiglia, oggi sempre più in corsa ed impegnata su vari fronti. La passione educativa ci caratterizza. Per questo, con umiltà e coraggio, confermiamo la nostra disponibilità ad essere una scuola che trasmetta competenze, valori fondamentali, grande familiarità.
A scuola, i bambini si sentono “come a casa”. Sono contenti di potersi muovere liberamente, di sperimentare il calore di un sorriso, la dolcezza di un abbraccio, la forza di una parola che viene dal cuore. Loro sanno che l’attenzione particolare, in questa grande casa, va data a chi ha particolarmente bisogno di aiuto: i bambini audiolesi, chi non è ancora ben integrato, chi sta vivendo un momento delicato a livello familiare. Lo sanno. Lo accettano. Lo imparano per la vita. Questa è la scuola che vogliamo ardentemente, come canossiane.

 

Qual è il segreto di una scuola che promuove cultura e umanità? La scelta di mettere al centro la persona nella sua situazione concreta. La stima e reale collaborazione tra gli adulti: suore, insegnanti, laici impegnati nei vari servizi della casa e genitori. La gestione da parte di una comunità religiosa che ha scelto di vivere il suo servizio a partire dal Vangelo.

Il progetto

Elaborato, rivisto e attualizzato, il Progetto educativo si profila attento alla realtà dei ragazzi di oggi e delle loro famiglie. E’ necessario innalzare il livello medio delle conoscenze e delle competenze. Ma l’educazione è molto più che istruzione. Siamo in “emergenza educativa”. Gli adulti sono in difficoltà. Lasciati soli, i genitori faticano ad essere figure di riferimento significative per i figli. La sfida è alta. Urge far sperimentare ai ragazzi il senso di appartenenza ad una comunità scolastica fatta di adulti competenti, motivati e autorevoli.

LA NOSTRA SCUOLA E’ UN LUOGO IN CUI
  • Potersi esprimere, ritrovare, sentirsi accolti e amati…
  • Riconoscere e accogliere l’altro nella sua identità e nella sua diversità…
  • Imparare a riconoscere il senso della vita, spesso ridotto a ciò che utile per sé…
  • Riscoprire il gusto e l’efficacia di poter imparare insieme agli altri…
  • Interpretare fatti e situazioni non come spettatori inermi ma come protagonisti di un mondo migliore…

Per rendere ottimale la qualità del servizio si è scelto un lavoro collegiale, un raccordo interdisciplinare fra i docenti, la disponibilità alla sperimentazione e innovazione della didattica, la formazione in itinere. Il progetto formativo è descritto nel Piano Offerta Formativa (P.O.F).

Il nostro stile familiare

I BAMBINI SI SENTONO ACCOLTI

Sperimentano il calore della vicinanza, semplice e spontanea. La divisa, una tuta blu, serve soltanto per sfumare le differenze e mettere l’accento su ciò che vale veramente: avere la stessa dignità; essere tutti fratelli. La serenità e la gioia di stare insieme rendono più bella la giornata.

GLI AMBIENTI SONO SEMPLICI

Luminosi e funzionali. I bambini sentono che la scuola è la loro casa. La vedono bella, spaziosa e ridente. La conoscono in lungo e in largo. Passano facilmente dall’aula multimediale a quella di musica, dalla palestra alla chiesa, dalla classe alla sala da pranzo. Due cortili interni, un po’di verde, danno un gran respiro. Due ingressi, sicuri ed accoglienti, sono una benedizione per i genitori.

LA DIDATTICA PARTE DAL CUORE

Un’attenzione particolare, un incoraggiamento, una carezza, un abbraccio, uno sfogo… spesso sono il motore dell’interesse e dell’apprendimento, veloce per alcuni, più lento per altri, ma accessibile a tutti. I bambini sanno che in classe possono manifestare anche le loro debolezze per sentirsi capiti, accolti e amati. “Cuori grandi, cuori grandi…”, raccomanda la Canossa.

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